In una vecchia osteria di Capo di Ponte in Val Camonica, un drappello di amici tra i venti e gli ottant’anni ha fondato il “Gruppo camuno gioco scopa”.
L'iniziativa nasce con l'idea di tramandare questo tradizionale gioco di carte in via d’estinzione. In realtà l’intento è infinitamente molto più nobile, il gioco di carte è il mezzo per raggiungere il fine, che in questo caso è la riscoperta dell'aggregazione e dell'amicizia.
Per chi vive nell’era dei social network e dei Casinò virtuali sa benissimo che esiste la scopa online. Però esiste una grande differenza tra il gioco virtuale e quello praticato al tavolo dei bar. In quest’ultimi c’è il contatto umano, dove tra un bicchiere di vino e una fetta di salame, i giocatori di carte scherzano e vanno su tutte le furie quando il compagno sbaglia a scartare una carta. Così, senza accorgersene, tra una smazzata e l’altra passano le ore.
Riassaporare il piacere di giocare in compagnia è la vera missione di questo gruppo di conterranei, i quali hanno scoperto che per contrastare i moderni metodi di comunicazione, visti come elementi dissociativi per le nuove generazioni, è sufficiente rispolverare la semplicità di un gioco popolare come la scopa.
Il Gruppo camuno gioco scopa ha così organizzato il primo torneo che si è svolto a cavallo tra i mesi di novembre e dicembre 2013. Otto gironi dove alla fine il vincitore ha vinto un trofeo, proprio come avveniva un tempo.
L’evento ha coinvolto diversi appassionati della Valle e di alcuni paesi limitrofi. La voce è giunta fina al presidente dell’Unione italiana gruppi cartofili, il quale non ha potuto esimersi dall’appuntamento che è stato un grande successo.
Con la semplicità e la buona volontà, doti caratteristiche di questa gente, la piccola comunità montana è riuscita a fare centro al primo colpo. Dimostrando che ci si può divertire anche senza montepremi milionari o jackpot spaziali.